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Grano Saraceno

Il Grano Saraceno, al contrario di quanto dice il nome, non è un cereale ma bensì una pianta più simile al rabarbaro. Infatti, a differenza del grano classico e degli altri cereali, questa pianta non contiene glutine ed è amata dai celiaci.

Un’altro fattore che lo differenzia dai cereali è la forma dei semi. Mentre i semi dei cereali sono generalmente affusolati, questa pianta produce semi triangolari di colore scuro ed altamente proteici.

In cucina, questo “finto cereale” viene utilizzato soprattutto nelle minestre e nelle zuppe grazie alla sua velocità di cottura. Il pane prodotto dai semi di questa pianta è molto differente da quello classico. Al termine della cottura, la sua forma risulta piatta e la pasta risulta soda e compatta. 

Queste caratteristiche sono date dalla scarsa capacità che ha questo tipo di farina a trattenere i gas che nascono dalla fermentazione.

Il Grano Saraceno è presente in Italia grazie al commercio che c’era nel Medioevo tra i Veneziani e i Mussulmani. Molto probabilmente è proprio la sua origine che fornisce l’aggettivo saraceno a questo “grano”.

Fino al 1800 il Grano Saraceno veniva utilizzato più per estrarre la rutina che a scopo alimentare. Questa sostanza veniva utilizzata in caso di problemi all’apparato circolatorio.

Da pochi anni, alcuni ricercatori, sostengono che questa pianta sia stato piantata per la prima volta dall’uomo nelle zone dell’Himalaya. Attualmente la produzione è incentrata sopratutto in Asia e in Russia dove si possono trovare alcune ricette con ingrediente principale proprio il Grano Saraceno.

Ancora due curiosità riguardo questa speciale pianta. La prima curiosità riguarda l’apicoltura. Infatti si può ottenere dell’ottimo miele monofloreale da questa pianta. La seconda curiosità riguarda le allergie. Purtroppo questo “fratello” del grano è un potente allergene che nei casi più estremi può portare all’anafilassi.

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