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Arquebuse

L’Arquebuse è un distillato di erbe prodotto in molte zone del Piemonte ma tradizionalmente associato al comune di Carmagnola (Torino). Le erbe utilizzate sono il genepì, la verbena, la valeriana, l’issopo, la menta e il tanaceto. Quest’ultimo ingrediente è l’ingrediente principale dell’arquebuse. La procedura di produzione inizia con la macerazione di queste erbe con alcool. Alcune di queste erbe vengono utilizzate essiccate mentre altre vengono utilizzate fresche. In seguito alla macerazione avviene la distillazione ed infine l’invecchiamento in botti di rovere. La gradazione raggiunta è di circa 45% vol.

La storia di questo liquore inizia in Francia nell’800 per mano dei Fratelli Maristi (gruppo religiosi di laici). Nel 1903 i Fratelli Maristi sono costretti a lasciare Lione e si trasferirono proprio a Carmagnola, dove continuarono a lavorare la pianta di arquebuse. Nel 1927, a seguito delle molteplici imitazioni, venne reso di dominio pubblico l’utilizzo del nome Arquebuse per identificare il liquore. Il nome del distillato dei Fratelli Maristi cambiò così nome in Alpestre (nome proprietario).

Il significato del nome ha due possibili spiegazioni. La prima trova spiegazione nell’uso curativo della sostanza in caso di ferite di archibugio. La seconda indicherebbe che la sensazione che si ha quando si beve il distillato sia simile alla sensazione di quando si riceve un colpo di archibugio addosso.

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