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Toma del Legno

La Toma del Legno, chiamata in valsoanino la Tomà del böhc, è considerata la nonna del Castelmagno. Il suo metodo di preparazione è rimasto segreto fino a qualche anno fa quando Riccardo Facciolo, in seguito a problemi lavorativi, ha rispolverato la “ricetta della nonna”. La ricetta è segreta e si tramanda di padre in figlio fin dal 1700. Infatti questo formaggio è rimasto invariato fin dall’ora.

Prima della riscoperta da parte di Riccardo, questa toma era estinta ed era rimasta ormai un ricordi delle persone più anziane del Canavese. L’ultima produzione risaliva infatti al 1950.

Si sa ben poco (anzi, nulla) per quanto riguarda la tecnica di produzione che infatti è ignota anche ai libri di casearia e Riccardo se la tiene ben stretta.

Attualmente la produzione è molto ridotta ma la qualità è eccelsa. La creazione di questo “frutto dei tempi” avviene a Dorzano (BI) da vacche di razza alpina autoctona con bassa ma ottima produzione di latte.

Questo formaggio dalla pasta friabile e granulosa è adatto a molti impieghi in cucina. Per esempio può essere assaporato come aperitivo accompagnato da un buon vino rosso ma anche come ultima portata. Inoltre è ottimo anche grattugiato sui primi e tagliato a scaglie alla tradizionale carne cruda.

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